Il vitigno Greco di Tufo è senza dubbio il più antico vitigno del territorio avellinese. Infatti, fu importato dalla regione greca della Tessaglia dai Pelagi. La conferma dell’origine millenaria di questa vite è data dal ritrovamento a Pompei di un affresco risalente al I secolo a.C. dove si menziona esplicitamente il “vino Greco”.

La coltivazione del vitigno Greco si è diffusa, all’inizio, sulle pendici del Vesuvio e successivamente in altre zone della in provincia di Avellino, dove ha preso il nome di Greco di Tufo.

Il Greco di Tufo è un vino che beneficia della menzione Docg. Come tale è prodotto in otto Comuni della provincia di Avellino. Tufo, Altavilla Irpina, Chianche, Montefusco, Prata di Principato Ultra, Petruro Irpino, Santa Paolina e Torrioni

È uno tra i pochi bianchi in Italia che si presta all’invecchiamento.

  • Reazione: prevalentemente neutra e sub-alcalina con una punta di pH 8,0.
  • Calcare totale: presenza generalmente debole.
  • Humus: generalmente scarso, con sostanza organica inferiore al 2% e azoto fra 0,7 e 2,2 g/kg.
  • Anidride fosforica assimilabile: sebbene il contenuto in fosforo totale sia elevato, quello in fosforo assimilabile è scarso (21-67 mg/kg).
  • Ossido di potassio scambiabile: ben rappresentato (valore medio 450-500 mg/kg).
  • Magnesio scambiale: abbondante (110-940 mg/kg). Questo elemento influenza positivamente la lignificazione e le caratteristiche organolettiche dei vini.
  • Altri microelementi: buona dotazione di boro, rame, manganese e zinco.
  • L’elevata presenza di argilla preserva i terreni dalla siccità estiva e quindi consente una più regolare maturazione delle uve ed un normale livello di acidità. La ricchezza in potassio e magnesio conferisce ai vini intensità di profumi, buona struttura ed equilibrio.

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