Aglianico: una storia millenaria
Il vitigno Aglianico è considerato il più importante vitigno a bacca nera del sud Italia. Ha una storia millenaria: molto apprezzato nell’antica Roma, fu introdotto nella penisola italica nel 700 a.C. dai Pelasgi, popolo nativo della Grecia.
Originariamente chiamato Elleanico, divenne in seguito ellenico, fino a diventare Aglianico come lo conosciamo oggi.
Il vitigno Aglianico trova la sua massima espressione in Basilicata e in Campania, nei territori del Vulture e dell’Irpinia, che offrono condizioni pedoclimatiche ottimali.
Il vitigno Aglianico teme le alte temperature estive che in questi territori (Irpinia-Vulture) è facilmente compensato dall’altitudine cui sono ubicati i vigneti, presenti su colline medio/alte.
Una vinificazione “pura”
Il periodo di raccolta delle uve è tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, ha un vigore medio e una produttività costante, le bacche sono piccole e sferiche, è utilizzato per la vinificazione e offre la massima espressione di purezza.
I vini Irpinia ottenuti dal vitigno Aglianico hanno un eccellente livello qualitativo. Due dei più noti sono il prestigioso Taurasi Docg che è soggetto ad un periodo di invecchiamento minimo di tre anni di cui 12 mesi in botti di rovere, e il Riserva Taurasi, che deve riposare 4 anni, di cui 18 mesi in botti di rovere.
L’eccellente Irpinia Aglianico Doc è un vino che può essere vinificato in puro vitigno Aglianico, o con l’aggiunta del 15% di altre varietà. Dal punto di vista disciplinare, la vinificazione e il periodo di invecchiamento del vino rimangono scelte soggettive della cantina.
Noi di Crypta Castagnara cantine vinifichiamo il nostro Cretazzo, Irpinia Aglianico Doc, al 100% con uve Aglianico.
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