Riconoscimento dei vini DOCG, DOC e IGT: l’iter burocratico
Per il riconoscimento delle Denominazioni di Origine e delle Indicazioni Geografiche, la legge prevede che la Docg possa essere attribuita a vini di pregio già riconosciuti Doc da almeno cinque anni. La Doc e la Igt, invece, devono essere riservate alle produzioni corrispondenti ai requisiti dettati dai disciplinari. Per ogni vino a Denominazione di Origine, i terreni devono essere iscritti all’albo dei vigneti, con l’indicazione delle Denominazione di Origine e della sottozona, del vitigno e delle altre tipologie disciplinate, così come per quelli a Indicazione Geografica i terreni devono essere iscritti negli appositi elenchi delle vigne destinate ai vini Igt.
Quali dichiarazioni presentare per il riconoscimento della Doc, della Docg e della Igt
All’atto della vendemmia, i produttori di vino devono rivendicare la Denominazione di Origine o l’Indicazione Geografica, dichiarando anche la produzione delle uve destinate alla vinificazione privilegiata. Le dichiarazioni, presentate al Comune, vengono trasmesse alla competente Camera di Commercio, che inizia i controlli. Al fine di verificare la corrispondenza fra le denunce e la produzione è previsto che le Regioni, annualmente:
- determinino le rese medie unitarie indicative nelle Doc e Docg;
- determinino la produzione massima classificabile Doc o Docg;
- accertino che la produzione totale di uve per ettaro non superi del 20% la resa di vino massima prevista, sempre per ettaro, dal disciplinare.
L’Ispettorato Repressione Frodi deve controllare annualmente il rispetto dei limiti massimi di resa e dei titoli alcolometrici minimi naturali di ciascuna Denominazione di Origine o Indicazione Geografica.
La legge vieta l’uso delle uve da tavola per vinificare e stabilisce la decadenza dalla Denominazione d’Origine e Indicazione Geografica quando un vino venga tagliato all’estero con vini diversi, anche se le normative estere lo consentono.
Controlli sul vino e revoca della Doc, della Docg e della Igt
Per potersi fregiare delle indicazioni Docg e Doc, i vini devono essere costantemente controllati e sottoposti ad esami chimico-fisici ed organolettici, affidati a commissioni composte da tecnici ed esperti super partes: i Docg devono passare un secondo esame nella fase di imbottigliamento. Contro la bocciatura in primo esame è consentito fare ricorso alla commissione d’appello, il cui giudizio è definitivo.
Il riconoscimento delle Doc, delle Docg e delle Igt viene revocato:
- quando la denominazione non venga attivata entro tre anni dall’entrata in vigore del disciplinare;
- quando per cinque anni consecutivi i vinificatori iscritti all’albo delle denominazioni non abbiano prodotto le uve;
- quando per tre anni consecutivi non siano stati rispettati i disciplinari per più della metà dei vigneti iscritti agli albi.
I vigneti iscritti, che per tre anni consecutivi non siano oggetto di denuncia di produzione, vengono automaticamente cancellati.
La classificazione dei nostri vini
DOCG: Taurasi, Fiano di Avellino, Greco di Tufo
DOC: Cretazzo – Irpinia Aglianico, Falì – Irpinia Falangina, Chantosa – Irpinia Falanghina Spumante
IGT: Cretazzone – Campania Aglianico