Le nostre idee:
il rispetto per la terra nelle pratiche di coltivazione
0% di Glifosato nei nostri terreni
Il vino buono lo fa, prima di tutto, la vigna
La filosofia della nostra famiglia è da sempre la stessa: il vino buono lo fa, prima di tutto, la vigna. Ed è per questo che da generazioni, con sapienza ed esperienza, ci adoperiamo a curare e salvaguardare i nostri vigneti ricorrendo a sane pratiche enologiche e limitando al minimo l’utilizzo di fitosanitari nella coltivazione delle piante.
Lotta integrata come metodo di conduzione dei vigneti
Coerentemente alla filosofia abbracciata, abbiamo deciso di adottare per la conduzione dei nostri vigneti la pratica della lotta integrata (o ragionata, come si soleva chiamarla in passato). Tale pratica consiste nell’impiego delle risorse naturali – tramite, ad esempio, l’innesto di insetti o microrganismi predatori naturali di quelli dannosi e, al contempo, non nocivi alla coltura – in quanto surrogati dei mezzi tecnici (erbicidi, pesticidi, ecc) adottati nell’agricoltura convenzionale. Il ricorso a questi ultimi avviene soltanto quando si reputano necessari per un compromesso tra esigenze ambientali, sanitarie ed economiche e si preferiscono – comunque e in ogni caso – le metodiche aventi minore impatto sull’ecosistema. La fertilizzazione, le lavorazioni del terreno, il controllo delle infestanti e la difesa dei vegetali sono le attività interessate dalla pratica della lotta integrata.
La trinciatura: l’erba tagliata non solo nutre il terreno, ma protegge le radici dal calore delle temperature alte in arrivo con l’estate.
Contro l’uso di erbicidi le pecore, tosaerba naturali, che brucano l’erba e forniscono concime al terreno. Le pecore, infatti, non solo tengono pulito il terreno dalle piante infestanti – lasciano intatte le viti – ma lo concimano anche in maniera naturale, contribuendo al benessere delle piante e, quindi, dell’uva.
La sfemminellatura e il diradamento dei grappoli rientrano tra le operazioni di potatura verde del vitigno. Sergio spiega in cosa consistono le due pratiche.
Tracciamento degli acquisti
Le uve che non coltiviamo direttamente, e cioè soltanto l’Aglianico per la produzione del Taurasi docg rientrante in un’areale di produzione (Taurasi e Paesi limitrofi) differente da quello in cui sono localizzati i nostri vigneti, vengono da noi acquistate esclusivamente da vignaioli di cui abbiamo piena fiducia e dei quali conosciamo le modalità di lavoro, rigorosamente certificate.
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